Spesso, nell’ambito di un’azione di recupero crediti, l’atto di pignoramento rappresenta per il creditore l’ultima spiaggia.

Il creditore, con l’assistenza del proprio Avvocato di fiducia, decide di intraprendere un atto di pignoramento soltanto quando ogni tentativo di recupero crediti stragiudiziale (cioè attraverso solleciti bonari, ripetuti inviti al pagamento e, talvolta, anche visite da parte di recuperatori esattoriali) si è rivelato inefficace.

L’atto di pignoramento dei beni (sia mobili che immobili) viene avviato in presenza di un debitore che, pur essendo proprietario di beni, non intende o non è in grado di adempiere al pagamento entro i termini e le modalità stabiliti.

INFOINVESTIGATE, l’e-commerce di Servizisicuri.com, società in possesso di regolare Licenza ex art. 134 T.U.LP.S., mette a disposizione strumenti informativi investigativi per identificare tutti i beni (mobili e immobili) intestati al debitore e utilmente aggredibili, al fine di garantire un recupero crediti completo ed efficace.

Attraverso un atto di pignoramento, è possibile recuperare crediti aggredendo fabbricati, terreni, veicoli (auto e moto), stipendi, pensioni e persino crediti vantati dal debitore verso terzi, come canoni di locazione, depositi bancari e altro ancora.

Tuttavia, non tutti i beni intestati al debitore possono essere oggetto di atto di pignoramento.

Ad esempio, abiti e biancheria personale del debitore non sono pignorabili, così come la biancheria per la casa, inclusi lenzuola, coperte e tovaglie. Anche il frigorifero, le pentole, la lavatrice, gli utensili da cucina, la stufa per il riscaldamento, le scorte alimentari, i libri e gli strumenti di lavoro indispensabili del debitore non possono essere pignorati. Inoltre, la fede nuziale è considerata impignorabile per il suo valore affettivo.

Da dove partire per recuperare un credito mediante atto di pignoramento?

Il primo passo è ottenere un titolo esecutivo, come una sentenza definitiva o un decreto ingiuntivo. Successivamente, è necessario intimare formalmente al debitore il pagamento delle somme dovute entro un termine preciso, solitamente compreso tra 7 e 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.

Se il debitore non adempie entro il termine stabilito, si procede con la notifica di un atto di precetto, che rappresenta un’intimazione formale a ottemperare all’obbligo previsto dal titolo esecutivo. In caso di ulteriore inadempienza, si passa all’esecuzione forzata mediante atto di pignoramento.

È importante sapere che l’atto di pignoramento deve essere avviato entro tre mesi dalla data dell’atto di precetto, altrimenti quest’ultimo scadrà e sarà necessario ripetere l’intera procedura, sostenendo nuovamente tutti i relativi costi.

Atto di pignoramento di beni mobili e immobili: le differenze

L’atto di pignoramento di beni mobili è generalmente più rapido e semplice rispetto a quello relativo ai beni immobili. Quest’ultimo richiede, infatti, la trascrizione nei Registri Immobiliari, impedendo al debitore di vendere o affittare l’immobile oggetto di pignoramento.

In molti casi, i creditori riescono a soddisfare le proprie pretese pignorando direttamente lo stipendio, la pensione o il conto corrente del debitore, anche se la legge prevede dei limiti per tali tipologie di atto di pignoramento.

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